Enrica Montanini: Ho un curriculum scientifico, con una Laurea in Scienze Biologiche ed esperienze di alcuni anni nella ricerca in ecologia, ma il mio lavoro nel Parco è diverso. Mi occupo di organizzazione di iniziative culturali in natura e di educazione alla sostenibilità.
Il nuovo mandato è caratterizzato da un periodo storico di grandi cambiamenti: la crisi economica e sociale che stiamo attraversando crea maggiori ostacoli nella promozione della pratica sportiva, per noi che organizziamo eventi e attività, ma anche per i cittadini che hanno altre priorità, come il lavoro. Per continuare ad operare a livello capillare sul territorio e anch per migliorarci è necessario investire in formazione dei tecnici educatori, in innovazione delle proposte e dei progetti di sport per tutti, rivolgendosi anche ai cittadini in difficoltà, che si trovano ad affrontare il crollo del welfare. Dobbiamo incrementare anche i servizi ai soci e alle società, che sono la nostra ricchezza.
Ho sempre praticato sport, anche se mai ad alto livello: la corsa in particolare, ma anche il softball, le arti marziali, per un breve periodo anche la bicicletta. Per me lo sport, il movimento, è una questione di benessere, a livello fisico e psicologico. Mi rilassa, mi fa stare bene. Ancora adesso la corsa, soprattutto se praticata in ambiente naturale, mi da’ l’occasione di pensare e anche di guardarmi intorno ritrovando pace e rilassamento.
Il tempo che mi resta è davvero poco: mi piace leggere, passeggiare (o correre) con i miei cani e lavorare nell’orto, altra attività molto rilassante.
Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez
Todo el amor raccolta di poesie di Pablo Neruda
Accabadora di Michela Murgia…ma anche tanti altri come Viaggio di un naturalista intorno al mondo di Charles Darwin
Il primo pensiero è emotivo: mi chiedo dove sia finita la bellezza, che non si trova piu’ nella natura, ma nemmeno nella maggior parte delle costruzioni umane.
Poi cerco di ricordare e ritrovare i paesaggi della mia infanzia, e non li vedo piu’, nella zona sud della citta’ dove abitavo: i filari di gelsi, i canali puliti e ricchi di vegetazione.
Solo in un secondo tempo e da naturalista mi rammarico che non si sappia cogliere e capire il valore della biodiversità, se nella nostra società ci fosse una cultura diffusa, un senso della natura come patrimonio e bene comune, tutto sarebbe diverso. Ma il nostro paese in questo non è certo un modello, e non lo è nemmeno la nostra Regione purtroppo.
La UISP ha tante ricchezze: la capacità di innovazione, la rete di relazioni sociali, la diversità delle persone che la compongono. Si pensi allo slogan sportpertutti, che di recente è stato adottato dal mondo sportivo in generale: in realtà arriva da un lungo percorso di riflessione e crescita sviluppato da questa associazione. E’ davvero una fortuna che attualmente tanti altri soggetti ne colgano lo spirito rivoluzionario!
Grazie a Enrica Montanini.